Ci sono ancora…

Mi chiedo ormai da tempo se l’esistenza del mio blog avesse ancora un senso.

Se dovessimo valutare in tutta sincerità la prima risposta ( di pancia ) che mi verrebbe sarebbe senz’altro un grande NO.

Perché continuare a tenere in vita un blog che i numerosi impegni professionali non mi hanno consentito di portare avanti?

Ha senso un blog in cui non si scrive per troppo tempo?

Mi ripeto, secondo me, no.

Anche se per una delle poche volte in vita mia mi permetto di non essere categorico: può avere un senso se le cose che dici anche saltuariamente hanno un senso, sono interessanti per chi le legge e non appagano solo la tua semplice voglia di scrittura che può rischiare di diventare esattamente fine a se stessa ( prova con un libro allora, magari diventi il nuovo premio Strega 2016).

Quindi possiamo permetterci di fare un’analisi qualitativa e non meramente quantitativa di quanto si scrive in generale.

Dopo questa doverosa premessa, credo di dover scrivere un post su una notizia che mi ha colpito e molto.

Ormai i fatti di cronaca, sembrano tutti uguali nella loro crudeltà  e nella loro infinità drammaticità.

Personalmente, sono rimasto profondamente colpito da quell’uomo piccolo, magro ed esile, Pasqualino Folletto, dal nome che lo definisce perfettamente che ha  inferto colpi con un coltello, per 45 volte, ad una vittima innocente.

Maria Luisa Fassi, tabaccaia di Asti, donna, moglie e madre.

Da tutti descritta come una persona sempre positiva, sorridente, generosa come tutta la sua famiglia che era molto religiosa e sempre in prima linea per aiutare le persone in difficoltà.

Ora, Pasqualino Folletto, faceva il magazziniere come lavoro ed era sposato e padre di 3 figli, due gemelli di 7 anni e una bimba di 11 anni malata e bisognosa di cure mediche molto costose.

Chissà se avesse chiesto semplicemente a quella donna un aiuto economico, senza neppure tentare una rapina poi finita in tragedia, se davvero non sarebbe andata diversamente.

La vittima, da sempre impegnata nel sociale e nel volontariato sono certo che gli avrebbe teso la mano. Purtoppo sappiamo tutti come è andata, e la lezione morale di tutto arriva alla fine dai genitori di Maria Luisa che affermano:

” Aiuteremo la figlia malata di Pasqualino Folletto”

Se i figli non sono nient’altro che il risultato dell’educazione data dai propri genitori, penso davvero che a Pasqualino Folletto sarebbe bastato chiedere una mano a Maria Luisa che, ne sono convinto, gliel’avrebbe tesa senza indugio.

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