Profumo di Gargano

In un angolo di Puglia tutto da scoprire…

C’è qualcosa che mi porto dentro dal viaggio organizzato tra il 6 e il 10 Dicembre scorso – da Daunia Press Tour – per Giornalisti, Blogger, Influencer e che mi accompagnerà per molto tempo: il profumo.

Lo senti ovunque ti muova e anche quando distrattamente pensi ad altro, lui ti raggiunge e non puoi fare a meno di assaporarlo: a volte intenso, a volte percepito solo in parte, ma comunque sempre presente.

In alcune giornate si è sprigionato in maniera prorompente, in altre invece, si è presentato a noi in maniera discreta, quasi timida, mai timorosa.

Lo vivi, assecondandolo sempre, durante il soggiorno tra Carpino, Ischitella e Cagnano Varano nel Gargano per trovare poi finanche la mia personale Sindrome di Stendhal rielaborata e rivissuta in un paesaggio suggestivo come quello rappresentato dal Lago degli Ulivi.

Un luogo magico che si raggiunge dopo una lunga e suggestiva passeggiata tra gli Ulivi fino ad affacciarsi su questa distesa azzurra che mi ha lasciato senza fiato così come avvenne, appunto, allo scrittore francese lasciando Santa Croce a Firenze.

Ma partiamo dal principio, riavvolgiamo il nastro al 6 Dicembre scorso, data di inizio del Tour e giorno di arrivo di tutto il Team ospite di Daunia Press Tour e Regione Puglia.

Riunitosi il Gruppo in arrivo da diverse parti d’Italia, ci rechiamo subito ad Apricena alla Cantina Le Grotte a visitare un’Azienda giovanissima nata nel 2014 e che vanta diverse qualità di vino, tra cui, per i Rossi: Merlot, Syrah, Montepulciano e in assoluto il pezzo forte a mio parere, l’autoctono Nero di Troia.

Per i Bianchi invece, si distinguono: Trebbiano, Moscato e Falanghina.

Dopo aver assaggiato le numerose varietà di prodotti vinicoli offerti dalla Casa, l’aspetto più divertente è stato senz’altro quello di servirsi da una sorta di “pompa di benzina” dove far adeguato rifornimento di vino. Siamo nella Laguna di Lesina che separa il Gargano dalle Isole Tremiti, caratterizzata da terreni calcarei e ricchi di minerali.

Cantina Le Grotte

Il Gruppo Franco Dell’Erba – proprietaria della Cantina – è Industria Leader nell’Estrazione di Marmi.

La mattina di Venerdì 7 Dicembre – per chi ha fatto di Milano la propria Città d’adozione è Sant’Ambrogio – ma è anche la giornata che il Press Tour dedica a Carpino.

Alcuni la conoscono senz’altro per il Carpino Folk Festival che ogni estate attrae nella piccola Piazza del Paese migliaia di persone.

Arriva Michele Simone, Presidente della Pro Loco di Carpino.

Affabile e sorridente si presenta sin da subito come il nipote del Cantore Antonio Piccininno vera e propria Istituzione a Carpino scomparso alla fine del 2016 a 100 anni, ma come recita il detto dei Cantori: “Chi sonä e càntä no nmore màji”, Piccininno è ancora vivo nei ricordi di tutti gli abitanti di questo piccolo Paese del Gargano.

Attraversandolo mi sembra che possa essere un’ottima location per un Film d’antan, così Michele racconta che nel 1958 venne girato il Film: “La Legge”.

Con la Regia di Jules Dassin e con interpreti del calibro di: Gina Lollobrigida, Marcello Mastroianni, Yves Montand, Pierre Brasseur e Franco Pesce.

Stradine strette su cui inerpicarsi e case che paiono aver fermato il tempo, mi portano a socchiudere gli occhi per un istante, sognando la Lollo e il Bel Marcello in una pausa delle riprese del Film con la popolazione entusiasta che faceva sentir loro il proprio caloroso benvenuto.

Mi immagino l’orgoglio dei cittadini carpinesi davanti a questi mostri sacri del Cinema catapultati in questo piccolo Paese del Gargano e per un momento sono anche io con loro nel lontano e nostalgico 1958.

Ma è ora di pranzo e solo l’idea di ciò che ci attende mi riporta all’attualità di 60 anni dopo: e, in Puglia, quando si tratta di tradizioni culinarie, c’è un presente che è anche – soprattutto – passato.

Un passato fatto di tradizioni, di gesti, di simboli, di usi e costumi di un territorio ricco di storia e di forti legami con la Terra, generosa dispensatrice di prelibatezze fatte di materie prime sopraffine.

All’Agriturismo Villa Costanza (Contrada Coppa, Via della Repubblica) ci attendono piatti semplici della tradizione contadina: subito una pietanza posizionata a centrotavola colpisce il mio olfatto, monopolizzando la mia attenzione: la zuppetta di fave e zucca. Si è rischiato seriamente il litigio con i compagni di viaggio per accaparrarsi continuamente un’ulteriore cucchiaiata.

Si tratta di un piatto per palati sopraffini che incontrano la semplicità armoniosa di due ingredienti che realizzano il matrimonio perfetto, quello che solamente in Natura può realizzarsi. Nonostante la pietanza raggiunga la perfezione, ho voluto comunque inserire un terzo incomodo a questo sublime connubio: l’olio extra vergine di oliva.

Proprio a Carpino nel pomeriggio eravamo attesi per la XLVII Assemblea nazionale delle Città dell’Olio: produttori d’olio e Sindaci in arrivo da ogni parte d’Italia per discutere del futuro del comparto.

L’importanza di fare Rete, di dotarsi di una strategia comune, l’impegno politico garantito anche dalla partecipazione di diverse personalità politiche, tra cui, l’Assessore al Turismo della Regione Puglia, Loredana Capone, hanno portato alla Firma di un protocollo d’intesa siglato da Enrico Lupi, Presidente delle Città dell’Olio e di Floriano Zambon di Città del Vino, insieme proprio al Sindaco di Carpino, Rocco Di Brina.

Ma è nel corso della serata che Carpino non finisce di stupirci, accogliendoci nella Piazza del Paese con una piccola anticipazione musicale di quello che sarà il prossimo Carpino Folk Festival ma, soprattutto, ritrovandoci al cospetto di uno Street food enogastronomico territoriale da urlo.

L’Evento Frasca, Fanoia e Olio Novello celebra una tradizione, giunta alla ventesima edizione, che è quella di bruciare i Rami di Ulivo come atto purificatore che, seppur di origine pagana, assume significato cristiano alla Vigilia dell’Immacolata Concezione di Maria.

Mentre i Rami d’Ulivo bruciano e la Tarantella del Gargano comincia a farsi sentire arrivando dal Palco direttamente nel cuore della piccola piazza, Michele Simone mi chiama a sé: c’è il pancotto da assaggiare.

Che meravigliosa prelibatezza: piatto povero della tradizione contadina, quello di Carpino secondo gli autoctoni prevede l’utilizzo del pane raffermo, delle fave, della cipolla e di qualche pomodoro, con qualche licenza poetica che prevede, talvolta, l’utilizzo di Bietole e Patate.

Ultimo, ma solo in ordine di apparizione, e per dare quel tocco in più: l’olio crudo.

Si aprano le danze: nessuno si tiri indietro, c’è aria di festa, nessuno deve mancare.

I Cantori di Carpino

La Tarantella del Gargano, diversa dalle altre, si balla sulle note e i testi dei Cantori di Carpino: la Piazza si anima, tutti si muovono sinuosi e anche noi, diventiamo tutt’uno con gli altri e con la Piazza che profuma di magico.

Il mattino seguente è la volta della visita a Cagnano Varano, qui un trekking rigenerante ci conduce – non senza fatica – ad una vista spettacolare.

Non mi dilungherò oltre nella descrizione, la fotografia che apre l’articolo parla da sé, non trovate?

A Cagnano Varano, imperdibili, ci sono da visitare anche le Grotte di San Michele.

Ma è la sera che mi regala, se ancora ne sentissi la necessità, emozioni all’ennesima potenza: la visita a casa del Cantore Nicola Gentile e della sua gentil consorte, Rosa Menonna.

E qui ascoltando dal vivo – lui alla chitarra e voce e la moglie che lo accompagna con le castagnole, mi accorgo di essere letteralmente in estasi.

Nicola Gentile e Rosa Menonna

A guardia di quella favolosa generazione dei Cantori di Carpino, marito e moglie ci regalano canti antichi di queste terre, e le loro Tarantelle, Patrimonio dell’Unesco.

Cerco di ascoltare e di comprendere ogni singola parola, e di immedesimarmi in chi ha scritto questi testi struggenti: quante emozioni, qualche lacrima scende e faccio fatica a prendere l’occorrente per immortalare il tutto.

Ancora adesso mentre scrivo non capisco se ho fatto bene o se sono mancato nel mio compito di Reporter: se fosse la seconda ipotesi ad avere la meglio, ciò mi vedrebbe accusato dai miei lettori di scarsa professionalità, ma invocherei a gran voce l’incapacità di intendere e di volere ( ringrazio per la foto i colleghi del Press Tour ).

L’unica cosa che ho voluto in maniera (in)consapevole è stata quella di perdermi tra le note dei Cantori.

Ora comprendo perfettamente il motivo per cui nel 1954 lo statunitense Alan Lomax rimase letteralmente incantato quando si imbatté tra le note di questi poeti musicali nella ricerca, commissionata dalla Columbia Wolrld Library and Primitive Music, incentrata sulle tradizioni popolari.

E’ all’Azienda agricola Cannarozzi invitati a Cena che faccio un’ulteriore scoperta su questa Terra così ricca di leccornie e di… sorprese!
La Fava di Carpino nel 2014 è finita letteralmente in orbita con la mitica astronauta Samantha Cristoforetti, dopo una sua visita nella Capitanata, quando si è trattato di scegliere che cosa portare con sé nello spazio, si è ricordata di questa primizia che aveva scoperto proprio da queste parti.

L’Azienda agricola Cannarozzi

Maria Antonietta Di Viesti, Presidente dell’Associazione: “Fava di Carpino” e titolare insieme al marito dell’Azienda Agricola Cannarozzi ce ne offre in quantità e noi ci facciamo coraggio: così, una tira l’altra.

Il Press Tour ci ha poi portato ad Ischitella, un piccolo paese che ostinatamente si aggrappa alla sua travagliata storia e ai suoi abitanti: aperti e cordiali, desiderosi di raccontare e di raccontarsi.

Un piccolo Paese che fa parte del Parco Nazionale del Gargano ed è celebre per i suoi agrumi: e anche loro, provati ed… approvati.

I giardini di Agrumi di Ischitella

E qui ritorno al punto di partenza: il profumo.

Così come per quei grandi amori che fanno dei giri immensi e poi ritornano, il profumo mi ha accompagnato sempre: a tavola, durante i nostri spostamenti da un luogo all’altro, nei luoghi che abbiamo visitato.

Grazie a questi Paesi, perle uniche del Gargano.

Grazie a Daunia Press Tour e Regione Puglia.