Il terremoto del 2009 a L’Aquila aveva portato una solidarietà sia a livello nazionale che a livello internazionale consentendo anche con la mossa dell’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di organizzare il G8: memorabile la presenza di Barack Obama tra le macerie della città abruzzese.
Arrivarono, come sempre, tante promesse.
Dopo 4 anni che cosa succede oggi nella Città ferita dal terremoto?
E’ stato il Financial Times a farsi queste domande e a fare riaccendere i riflettori su una Città fantasma e abbandonata a se stessa dallo Stato.
Il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è consapevole di come l’Aquila rischi di morire lentamente giorno dopo giorno.
E su come la burocrazia e le mancanze di risposte da parte delle istituzioni siano colpevoli della situazione di degrado e abbandono in cui si trova in questo momento l’Aquila.
Bisogna tornare ad accendere i riflettori, come 4 anni fa, pena la morte inesorabile di questa bellissima Città.
Lo dobbiamo agli abitanti dell’Aquila, che ci hanno insegnato da 4 anni a questa parte il valore immenso della dignità di questi abitanti.
“Lasciateci morire in pace” afferma il Sindaco Massimo Cialente, vittima della paralisi economica e politica dell’Italia di oggi.