“La pratica religiosa anche quando è inserita in un contesto di magia e di superstizione, si ritrova in tutte le classi: braccianti, massari, fittavoli, proprietari, baroni ed anche clero”. (Gabriele De Rosa: “Chiesa e religione popolare nel Mezzogiorno”. Laterza, 1978).
C’è una città in provincia di Salerno, Pagani, dove si celebra, nell’ottava di Pasqua del venerdì fino al lunedì successivo, un rito cattolico che nel corso degli anni è stato contaminato anche da riti meno religiosi e più legati all’accoglienza turistica.
Quest’ultima parte la si deve ai ‘puristi’, critici con chi avrebbe aperto eccessivamente la Festa – con la effe maiuscola – in una sagra più che in una ricorrenza religiosa.
La Festa è in onore di Maria S.S. Incoronata del Carmelo, detta delle Galline, perché la tradizione vuole che nel XVI secolo, proprio nell’ottava di Pasqua, alcune galline furono protagoniste del ritrovamento del quadro della Vergine: per questo, ancora oggi, rappresenta il simbolo dell’offerta privilegiata alla Madonna.
Siamo a Pagani in provincia di Salerno: non siamo in Costiera amalfitana, ma in una cittadina dell’agro nocerino sarnese che si è abituata ad accogliere turisti non solo dei dintorni, ma da ogni parte d’Italia (e del mondo, si badi bene) per questa tradizione che secondo molti – come detto – unisce sacro e profano.
I sacri, da una parte, accusano i profani di aver stravolto il senso della Festa per virare su accoglienza turistica, puntando maggiormente sul folklore rispetto alla sacralità dell’evento: i balli tipici per strada, lo street food e la stessa marcia trionfale della Madonna tra i diversi quartieri della Città, coinvolgendo tutti gli spettatori.
Per questi ed altri motivi, secondo i tradizionalisti, si è pensato più all’audience che al significato religioso del passaggio della Madonna.
È un’accusa che viene ripetuta spesso – nel corso di una chiacchierata informale con gli organizzatori – e che viene mossa anche da qualche giornalista locale che ci tiene ad evidenziare come si stia perdendo il senso tradizionale della festa della Madonna delle Galline.
Proviamo a sfatare con questo articolo da ‘embedded’ di un gruppo di ragazzi che si ‘occupano’ del tosello dell’Assunta, il perché questa festa non abbia perso i connotati religiosi che la contraddistinguono e come sia ancora la festa dei paganesi, felici di aprirsi al territorio circostante e al mondo per accogliere ed abbracciare tutti coloro vogliano condividere con gli abitanti, l’importanza di queste giornate, sentitissime.
Persone che amano prima la Madonna delle Galline e poi la festa che la celebra, o tutte e due insieme.
I devoti, invece, pianificano, progettano e realizzano insieme, ognuno nel proprio tosello per accogliere degnamente e con un messaggio, la statua della Madonna una volta lasciata la Basilica e portata in processione in ogni angolo della città.
Pagani è pronta ad accoglierla ed omaggiarla festante e riconoscente ogni anno.
Al passaggio della Madonna davanti ad ogni tosello si scopre la statua e il rione la accoglie con lanci di coriandoli in una celebrazione collettiva che per i paganesi è rito religioso e di grande devozione per una tradizione che rende fiera ed orgogliosa una popolazione intera.
I giorni che precedono la festa sono per i devoti e per tutti i paganesi un rito di avvicinamento che riempie loro il cuore: una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e che vede già nei bambini un amore viscerale per una celebrazione sentitissima – come detto – da tutta la popolazione.
Nel corso degli anni la Festa della Madonna delle Galline ha accolto numerosi turisti da ogni parte d’Italia e del mondo: anche i visitatori internazionali vengono attratti da un rito collettivo così sentito e partecipato rendendo Pagani una sorta di ‘tappa obbligata’ per molti di loro che sognano di vivere la festa mescolandosi con gli stessi paganesi provando a respirarne – come per osmosi – le stesse sensazioni.
No, non possono essere le stesse quelle che prova un paganese rispetto ad un turista: ed è per questo che voglio raccontarvi le emozioni di un gruppo di paganesi devoti nelle giornate che precedono la festa della Madonna delle Galline all’opera in quei giorni benedetti davanti agli occhi di un ‘profano’ come me.
Quello che lega i ragazzi del tosello è l’unione d’intenti nel portare un messaggio speciale a Pagani e al mondo.
È proprio il tosello insieme alla Madonna ad essere messaggero di speranza per i paganesi e per chiunque decida di vivere questa festa.
Lo scorso anno, nel venerdì dopo Pasqua , quando ne sono stato testimone rimasi letteralmente estasiato: vidi nel Santuario uno svariato numero di galline ferme e immobili vicino alla statua della Madonna all’interno del Santuario Mariano retto da una arciconfraternita laica di Santa Maria Incoronata del Carmine detta, appunto, delle Galline.
Per questo, vivere di persona la festa popolare e religiosa (ci si verrebbe da chiedere, rimanendo in tema, se sia nato, anche qui, prima l’uovo o la gallina) che unisce paganesi, fedeli e semplici curiosi è un’esperienza unica e straordinaria e, ovviamente, di fede.
Per chi non ci crede, vale la pena provare.
Durante le celebrazioni della Festa della Madonna delle Galline, il ruolo della Chiesa è stato – nel corso degli anni – contrastante: se ci sono state figure apicali che ne hanno accompagnato convintamente il rituale, altri se non osteggiando apertamente certe pratiche, ne hanno provato a ridurre gli effetti.
Quello che non è mai cambiato è l’amore del popolo paganese, dei fedeli che, con orgoglio, vivono la festa.
I devoti, in queste giornate sono delle figure straordinarie che mettono a disposizione il proprio tempo per organizzare il tosello che deve accogliere nel migliore dei modi, il passaggio della Madonna.
I toselli rappresentano un omaggio decorativo e festoso alla Vergine Maria: sono spesso adornati con immagini sacre, fiori, e decorazioni colorate, creando un’atmosfera di grande attesa per la sua ideazione, preparazione e realizzazione fino al giorno della festa quando la Madonna delle Galline lungo il tragitto seguito dalla processione passerà davanti ad ogni tosello dei diversi quartieri di Pagani, rivelandosi uno ad uno solo al passaggio della Vergine.
Antonio è diventato devoto lo scorso anno nel 2023 quando la festa si era celebrata parzialmente causa maltempo: la domenica successiva quella di Pasqua un tempo piovoso ha fatto rimandare di una settimana il passaggio della Madonna con molti turisti accorsi per l’occasione che si sono ‘persi’ l’amato passaggio, spostato la settimana successiva.
“Sono capo devoto dallo scorso anno per scelta di Ciccio Buonfiglio, colui che mi ha indottrinato con tutto l’amore che si può. E quest’anno mi hanno dato la possibilità di esprimere un sentire umano” ci racconta Antonio.
Quest’anno il tempo non ha tirato brutti scherzi e, regolarmente, si è celebrato il rito tanto atteso del passaggio della Madonna delle Galline.
Il tosello è un atto votivo che non punta a realizzare profitti, i fondi che derivano per le attività dedicate ai rispettivi toselli giungono dagli stessi paganesi che si autotassano.
L’idea di quest’anno, del tosello di cui Antonio è devoto sono stati i giocattoli, strumenti ludici che accomunano i bambini di tutto il mondo.
Proprio quest’anno con gli echi della guerra che proseguono tra Russia ed Ucraina e aumentano pericolosamente in Medio Oriente, rendere il giocattolo icona di questa celebrazione ha un grande significato: il giocattolo è l’elemento che accomuna nel mondo tutti i bambini e che permette di unirli in un unico abbraccio.
Quello che servirebbe al mondo e agli adulti che lo rovinano con le proprie azioni: oltre l’abbraccio, sarebbe utile tornare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino.
Nell’utopia per molti, esiste il possibile come tutte quelle galline ferme ed immobili al cospetto della loro Madonna.
Da Pagani, fino ad ogni angolo della terra.