ISTAT, LA POVERTÀ SI EREDITA

Quando oggi l’Istat ha presentato il proprio rapporto alla Camera a Roma non vorrei essere stato nei panni dei politici: sono loro che devono prendere tutti questi dati su Neet, donne che partoriscono sempre più tardi, popolazione sempre più anziana e chiedersi quali politiche abbiano attuato negli ultimi 30-40 anni (per chi c’era di loro) per poter evitare un combinato disposto che mette semplicemente i brividi.

E, ora, quali politiche, si intende attuare per cambiare la china di un Paese che invecchia inesorabilmente anche con i suoi ultracentenari (in aumento) e con i giovani che, oltre ad essere in un numero insufficiente in rapporto al numero di anziani, sono anche per buona parte Neet.

Svogliati o sfiduciati dal sistema?

Perché anche questo ci dovremmo chiedere – allo stesso tempo – come si possa minimamente immaginare un Paese che riesca ad avanzare quando per i giovani la precarietà è un ostacolo e la povertà viene ereditata dai genitori (a loro volta poveri).

NON SOLO NATALITÀ

Il tema della (de)natalità poi è una grande ipocrisia, parliamoci chiaro.

Non tutti lavorano in aziende multinazionali dove il pagamento della maternità obbligatoria e facoltativa (esiste anche quello, lo sapete?) è un diritto e come tale viene riconosciuto: l’Italia è fatta perlopiù di Pmi per la maggior parte e non è difficile trovare in diverse realtà d’impresa, in agenzie, in piccoli uffici modalità lavorative improntate su precariato, tempi determinati e domande (mal)poste (già in fase di colloquio) se si abbia – o meno – il desiderio di fare figli.

Senza contare le piccole partita Iva quelle che si devono costruire uno stipendio con le loro miniconsulenze su quale tipologie di supporto per la maternità abbiano potuto contare?

Ve lo dico io: è pari praticamente allo zero.

Oltre a questo, mettiamoci, gli stipendi miserrimi che non consentono un orizzonte temporale che non va aldilà dell’eterno presente e di un orizzonte temporale che arriva al massimo alla fine del mese, misuratore di quanto sia possibile in tali condizioni riuscire a sbarcare il lunario, quanto possa essere complicato pensare a metter su famiglia.

L’ennesima (ri)prova di quanti danni siano stati fatti in questo Paese, agendo sulla leva dello ‘gnorrismo’: un nuovo fenomeno sociale dove chi è reo di aver fatto danni – semplicemente non facendo praticamente nulla – fa anche finta di nulla.

Gli gnorri di questi tempi sono davvero tanti e non si fa fatica a riconoscerli.

Fonte foto: Foto di Manuel Alvarez da Pixabay

Lascia un commento