C’è stato un gran ‘baccano’ per le tante temute (e fin troppo reclamizzate) “liberalizzazioni” che avrebbero dovuto anche andare a toccare l’ordine dei giornalisti.
L’accesso ai due albi, quello dei professionisti e quello dei pubblicisti, rimangono distinti e così anche i criteri di accesso che si sono sempre utilizzati.
Una vera e propria riforma radicale e rivoluzionaria come si usa in Italia, ci sentiamo di affermare, sorridendo (per non piangere).
Comunque anche in questo caso vale sempre sapere che in Italia per cambiare tutto è necessario che non cambi niente.
Tomasi di Lampedusa docet.