PARIS

PARIGI

Mi c’è voluto tempo per metabolizzare tutto quello che è accaduto a Parigi negli ultimi attentati di quel maledetto venerdì 13 novembre.

Negli ultimi anni, non solo il cuore ma anche motivi di lavoro mi hanno portato a Parigi innumerevoli volte ed ogni volta per me era come tornare a casa, come vederla per la prima volta.

Proprio come due vecchi amanti come cantava Jacques Brel ne: “La chanson des Vieux Amants”.

Sempre la stessa emozione, la stessa voglia di (ri)scoprirla, di (ri)viverla, di (ri)assaporarla in ogni angolo: da quello più conosciuto a quello più nascosto, da quello pieno di turisti che arrivano sempre da ogni angolo del mondo a quello custodito gelosamente dai veri amanti appassionati di questa città unica al mondo che ne conoscono angoli, scorci, luoghi del cuore e dell’anima.

Quella sera davanti alla tv ero stupito, stravolto e violentato dal dolore, durante i vari Telegiornali nazionali ed internazionali che trasmettevano senza sosta immagini continue di terrore, strazio, sangue, dolore e morte e mi hanno fatto pensare a quanto sia stata fatta violenza non solo ad una città, ma a tante altre cose: ad un modo di vivere, di pensare, ad una filosofia, ad una cultura così impregnata di progresso, civiltà ed umanità.

No, a voi che avete terrorizzato Parigi, l’avete solo ferita, cercando di annientarla.

Ripeto, cercato.

Non ci siete riusciti ad annichilirla.

Vi siete macchiati di questo abominio, ma i parigini che ho imparato a conoscere ed amare, condividendo con loro riunioni di lavoro e serate conviviali non cambieranno il loro modo di vivere, da cui tutto il mondo ha sempre dovuto e voluto imparare.

E ancora rimarrà il nostro assoluto punto di riferimento quando vorremo pensare alla città cosmopolita che rimane unica nel suo genere.

Anche davanti ad un dolore così straziante come questo, Parigi continuerà ad essere sempre Parigi.

Per chi la ama nel profondo del cuore, come me, Parigi è ferita, è stata violata ma rimane sempre la più bella, la Ville, l’unica, l’inimitabile.

A Parigi rimani accanto e torni a darle conforto, ricordandoti tutte le volte che lei l’ha dato a te senza chiederti nulla.

No, a voi che avete terrorizzato Parigi, l’avete solo ferita.

“La Ville lumière” è ancora viva grazie ai parigini e a tutti quelli che la amano anche dopo averla vista solo una volta.

Questo post è dedicato a tutte le vittime di quella maledetta sera del 13 novembre e a te, Valeria Solesin.

A te Valeria che hai inseguito le tue passioni, i tuoi sogni e le tue capacità nella bellissima e concreta Parigi che ti ha accolta a braccia aperte: una grande città che ha adottato una grande persona come te.

Che la terra ti sia lieve, Valeria. RIP

 

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